Appunti di viaggio alla scoperta di una Berlino nostalgica anni 80
Su Berlino è stato scritto tanto, stiamo parlando di una delle capitali più belle d’Europa. Basterebbe googlare la perentoria e dozzinale richiesta “cosa vedere a Berlino” e troverete ciò che state cercando.
Qui no. Usciamo deliberatamente dalle tappe classiche. Dopo avervi raccontato i luoghi insoliti di Parigi, vi voglio regalare un foto dai colori un pò sbiaditi e ingialliti di ciò che resta della Berlino degli anni ’80.
Quella Berlino in cui le scariche elettriche del punk e della ribellione si infrangevano ancora sul muro di cemento dell’ideologia politica, in cui la pressione sociale veniva castrata dalla moda sovietica e francese e dove una generazione naufragata si aggrappava a scogli di sostanze chimiche.
Per citare il buon Sinek partiamo dal “perché“.

Perchè vi voglio raccontare questo lato di Berlino?
Il motivo è semplice: visitare questa bellissima città mi ha lasciato sapori intensi e contrastanti.
Forse attualmente è una delle metropoli europee più fervide ed elettrizzanti. Le aree urbane pulsano di quartieri ed edifici in costruzione.
Da Alexander Platz si diffonde un’energia innovatrice che si scarica fra i suoi locali e attività commerciali. Persino i semafori pendonali propongono gli Ampelmännchen; l’icona dell’uomo che cammina diventata un vero brand e simbolo della città.
Si respira la volontà di rinascita di una città stuprata dalle cicatrici della guerra che fa del connubio fra traumi bellici e novità uno dei suoi tratti più belli.
I suoi monumenti sono lapidi che assurgono a silenzioso ricordo di orrori perpetrati in luoghi in cui ora noi passeggiamo scattandoci selfies.
Una città forse che ha ripreso a respirare a pieni polmoni da poco più di 30 anni e il ricordo di quella gabbia di oppressione culturale ancora non è stata del tutto metabolizzata.
In questa atmosfera nostalgica ma traboccante di un futuro radioso ho deciso di celebrare la più stravagante e (per me) bella delle sfacettature berlinesi: il fervore degli anni ’80.
Mi piace rompere gli schemi quindi…
Vi racconto tre tappe che noi abbiamo visitato da aggiungere al vostro itinerario. Ma solo se siete interessati a dare un tocco stravagante al vostro soggiorno berlinese.
Il Museo della DDR
Affacciato sulla riva opposta della Sprea, questo museo interattivo probabilmente non primeggia fra i più conosciuti musei berlinesi (come il Pergamum Museum, tra l’altro una vera meraviglia) ma questo omaggio alla DDR è divenuto un luogo cult per chi vuole assaporare lo stile di vita degli Ossi.
All’entrata verrete accolti da un’immortale trabant, l’utilitaria che macinava il cemento delle strade della Berlino Est. All’interno della vettura potrete percorrere qualche miglio proiettato su di uno schermo a forma di lunotto anteriore, davvero divertente.
Gironzolando vedrete ricostruzioni di appartamenti in puro stile Ossi in cui gracchia una vecchia tv che trasmette “Der Augenzeuge” … il tg dell’epoca.

Molto suggestiva anche la stanza di intercettazioni della Stasi, in cui potrete smanettare fra manopole e manopoline tentando di captare qualcosa.
Preguirete fra un’ampia oggettistica, plastici riguardanti il muro, riviste che inneggiano alla moda russa in contrapposizione a quella predominante francese per finire in un’angusta cella di isolamento (fedelmente rappresentata!).
Concluderete il tour con l’immancabile negozio di souvenir…
Quindi amici miei, se doveste essere stanchi delle cattedratica bellezza dell’isola dei musei diversificate un po’ con questo esperienza suggestiva e si dai … pittoresca! Lo apprezzeranno gli appassionati e i curiosi (adulti e non) in quanto offre un’interattività unica a un prezzo modico.
info utili
Il Museo della DDR si trova nel quartiere Mitte in Karl-Liebknecht-Strasse 1, di fronte al Duomo di Berlino. Prezzo 7 €, ridotto 4 €.
Il museo dei Ramones

Tiriamo un calcio e sfondiamo la porta del punk rock sulle note primitive dei Ramones.
Incuriositi dalla citazione trovata sulla guida Lonely Planet siamo andati a toccare con mano questo luogo conclamato.
Questo simulacro eretto da Florian Hayler, altro non è che un piccolo locale sulla Oberbaumstraße.
Nato dall’imprenditorialità del succitato fan della band new yorkese, questo locale ha ospitato band come i Jet e Lagwagon esibendo l’ampia collezione raccolta dal fondatore.
Aggirandosi fra i suoi stretti passaggi potrete immergervi in un’opaca atmosfera anni 80 mentre vi destreggiate fra gli amplificatori, le chitarre e i jeans sfregiati accompagnati dall’immancabile birra.
Abbandonando il contesto musicale poi la visita si riduce onestamente a poca roba.
Quindi il consiglio è: siete satolli delle classiche mete e vi siete gustati l’abc di Berlino? Perfetto allora spendete un paio di euro e lanciatevi in questa meta più leggera.
Se in più siete appassionati di musica come mio marito Riki… correteci.
in caso contrario lasciate perdere …
Info utili
Lo scorgerete lungo la Oberbaumstraße al civico 5. Prezzo ingresso 3,5 €
Lo Zoo di Berlino
Potete pure confidarmelo, lo avevate già capito… Non si può parlare di una generazione perduta senza richiamare la location di uno dei film più controversi degli anni 80 “ Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” di Christiane F.
Mi sono spinta fin qui, all’uscita della stazione metro Banhof Zoo, per curiosare e rivedere i luoghi ambientati nel film e attirata anche dal fatto che questo zoo ha la fama di essere il più grande e più antico di tutta la Germania.
Quando lo abbiamo visitato era fine gennaio, c’èra pochissima gente e un pioggerellina adombrava questo luogo ingrigendo i giardini rinsecchiti dall’inverno e rammollendo il ghiaino che cedeva sotto i nostri passi.
Noi cerchiamo emozioni e di emozioni ce ne ha date tante. Ora vi spiego perchè.
La struttura a onore del vero è perfetta, ben organizzata e sicuramente visitarla in una calda giornata di sole può regalare sensazioni completamente diverse.
Ci ha per un certo verso affascinato poter vedere da vicino gli esemplari di scimpanzè e di gorilla, ma la cosa che ci ha toccato di più sono stati gli sguardi persi di quelle creature che incrociavano i nostri occhi dietro a quei vetri spessi.
Sia io che Riki abbiamo avuto lungo il percorso della visita, la sensazione che gli occhi stanchi degli animali, intontiti dal freddo, ci accompagnassero come discreti vigilanti fino all’uscita.
Quegli animali, ridotti a caricatura della loro originaria feroce natura, ha offerto un palcoscenico perfetto che evocava quel degrado consumato al di fuori di confini del parco.
Probabilmente quanto descritto fin qui non invoglia il turista su di giri.
I nostri occhi però erano impregnati dei ricordi di quel film e hanno inseguito il simbolo più che il luogo fisico.
Concludendo: potrete apprezzare la location se siete dei nostalgici e intendete ritrovare la cultura berlinese degli anni 80.
Altrimenti saltatelo pure … giratevi la città e risparmiatevi quegli occhi rassegnati.
Info utili
Pe visitarlo raggiungete la stazione Zoologischer Garten Bahnhof, nota semplicemente come Zoo. Lo troverete proprio di fronte all’uscita.
E ora finiamo il racconto con una chicca.
Da bravi “wasted german youth” andate al 48 di Yorckstraße alla ricerca delle spoglie del Risiko, il leggendario locale in cui Nick Cave si è nascosto con i suoi “The birthday party” dai pregiudizi british conferendo a Berlino lo scettro di città anarchica.
E’ il luogo adatto per salutarci.

Non so voi ma io sono carica di emozioni magari malinconiche e nostalgiche, ma vibranti.
Ora completate pure il tour della città vestendo i panni più comodi del turista. E mentre le nostre strade si dividono, indossate i vostri auricolari e fatevi prendere per mano da Bowie sulle note di “where are we now”…
E voi cosa vi siete portati “a casa” da Berlino? scrivetemelo nei commenti!
Anna di
Complimenti Silvia, una berlino diversa dal solito, fuori dalle mete consuete ma proprio così è Berlino, fuori dagli schemi. Mi hai fatto venire voglia di Ritornarci. E pensa che proprio ira è li mia nipote, le giro il post…
dritteontheroad
Sono contenta che ti sia piaciuto il post! Grazie Anna!
Veronica
Io AMO Questa città, mi Hai Fatto Venire una Voglia Matta di tornarci!
dritteontheroad
Mi fa troppo piacere Veronica!! grazie mille!!!