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Greyfriars Bobby, il cane diventato l’idolo di Edimburgo

Greyfriars Bobby Edinburgh

Gli amanti dei cani apprezzeranno questa tappa, diciamo, insolita ma molto conosciuta nella capitale scozzese.

Se state bazzicando nella Old Town di Edimburgo ad un certo punto, a sud della via George Prince Bridge in corrispondenza del Greyfriars Bobby’s Bar (si tratta di un pub), noterete una statua di bronzo raffigurante un cagnolino di razza Skye terrier.

Greyfriars Bobby's Bar
Greyfriars Bobby’s Bar

È a grandezza naturale e solitamente accerchiata da una folla di turisti incuriositi.

La storia di Bobby ha fatto il giro del mondo e la sua statua, Greyfriars Bobby statue, rappresenta ancora oggi il simbolo di devozione e fedeltà.

Ogni anno milioni di persone che visitano la capitale giungono qui incuriositi dalla sua storia toccante, descritta in ogni guida di Edimburgo che si rispetti. Scattano qualche foto e (ahimè) accarezzano il suo naso che ormai appare dorato a causa dei continui sfregamenti; tant’è vero che è stato reso necessario più di un restauro, quindi pleasenon fatelo! Anche perché non è tradizione locale.

Greyfriars Bobby statue
la statua di Greyfriars Bobby

Qual è la storia di Greyfriars Bobby?

Siamo nella Scozia del tardo Ottocento e il piccolo Bobby era il cane di un certo sig. John Gray, un giardiniere stabilitosi a Edimburgo che trovò lavoro come poliziotto.

I due erano compagni inseparabili e Bobby era solito accompagnare il suo amato padrone durante le ronde notturne a pattugliare la città. Due anni dopo, il 15 febbraio 1858, il sig. Gray morì di tubercolosi. Fu seppellito nel cimitero di Greyfriars Kirkyard alla cui funzione prese parte anche il suo piccolo Bobby.

Da quel giorno il triste cagnolino non mancò un giorno di far visita al suo padrone nell’ultimo luogo dove l’aveva lasciato.

Si accucciava sopra la sua tomba, lo sorvegliava notte e giorno e in ogni condizione climatica o atmosferica.

La sua storia commovente fece il giro della città e anche oltre i suoi confini. Ogni giorno Bobby, allo scoccare delle ore 13, all’udire dello scoppio del cannone che fungeva per lui da segnale, correva di corsa verso la locanda (pare si chiamasse Traill’s Refereshment Rooms) dove era solito pranzare con John e lo aspettava. Vedendolo arrivare il proprietario e la gente del posto, inteneriti, gli porgevano sorridendo un caldo pasto.

Greyfriars Bobby's Bar
Greyfriars Bobby’s Bar
Greyfriars Bobby's Bar la storia
Greyfriars Bobby’s Bar la storia

Un Amore incondizionato

Invani furono i tentativi ripetuti del custode del cimitero di cacciarlo fuori dal luogo sacro.

La notte riusciva ad intrufolarsi di nascosto per dormire accanto al suo John. Fu così che gli venne concesso, in via del tutto eccezionale, l’accesso e gli fu costruito un giaciglio accanto alla tomba per farlo stare meglio.

Nel 1867 in Scozia venne introdotta una legge che prevedeva l’abbattimento dei cani randagi. La vita di Bobby fu salva quando Sir William Chambers (Direttore della Società scozzese per la Prevenzione della Crudeltà sugli animali), si assunse la responsabilità di Bobby e pagò la licenza che certificava la proprietà del terrier.

Per 16 lunghi anni, ogni giorno e ogni sera Bobby restò accanto alla tomba del suo padrone fino al giorno in cui morì il 14 gennaio 1872.

Gli abitanti della città in suo onore ebbero l’autorizzazione a seppellirlo nello stesso cimitero, a 75 metri di distanza dal padrone.

La lapide di granito rosa riporta il suo nome e la data della morte e più sotto le seguenti parole: “Let his loyalty and devotion be a lesson to us all – “Possa la sua fedeltà e devozione essere da esempio per tutti noi”.

Dove visitare i luoghi Bobby

Si scorge il luogo dove è stato sepolto appena varcata la soglia del famoso cimitero di Greyfriars Kirkyard (indirizzo 19 Candlemaker Row, Edimburgo). Proprio al di là della strada dove è stata eretta la statua.

Qui, ai piedi della lapide, noterete dei legnetti o pupazzi che vengono lasciati ogni giorno dai visitatori affinché il fedele Bobby “possa giocare”.

Per raggiungere il luogo seguite la via George IV Bridge verso sud. (Autobus: Chambers Street, linee 23, 27, 41, 42, 45 e 67)

Ogni anno il giorno dell’anniversario della morte (Greyfriars Bobby Day) gli scozzesi lo ricordano raccogliendosi attorno alla sua tomba in una cerimonia commemorativa aperta al pubblico.

Per concludere questo tour in bellezza e siete curiosi di vedere di più, sappiate che il Museo di Edimburgo (142-146, Canongate, Edimburgo, entrata libera) ospita, esposte in una teca, la sua ciotola e il suo collare del tempo.

Museum of Edinburgh
Museum of Edinburgh ph. Simple by Pixabay
Museo di Edimburgo
Collare e ciotola di Bobby al Museo di Edimburgo
Museo di Edimburgo Bobby
Museo di Edimburgo

Perché visitare la statua di Bobby?

Il motivo è semplice. La sua storia strappalacrime ha fatto il giro del mondo ed è stata raccontata in diversi libri e film.  La statua e la pietra tombale rappresentano parte del percorso turistico alla scoperta di Edimburgo. Questo anche perchè nella stessa zona a poca distanza, si trova il noto “Elephant House” (indirizzo 21 George IV Bridge, Edimburgo) dove, si dice, seduta al tavolino davanti ad una fumante tazza di the, JK. Rowling scrisse alcuni dei suoi libri di “Harry Potter“.

Di cose da vedere a Edimburgo troverete una miriade di articoli e post sul web. La scelta di raccontarvi questo luogo è dettata dal sentimento e dall’archetipo di fedeltà canina che rappresenta.

Mito o realtà?

Alcune ricerche hanno messo in dubbio l’autenticità di alcuni dettagli legati alla storia tradizionale, come il fatto, per esempio, che quando l’originale Bobby morì nel 1867, il curatore del cimitero e il proprietario della locanda dove erano soliti pranzare Gray e il suo cane, rimpiazzarono il Bobby originale con un nuovo Skye terrier per far frutttare ancora gli affari.

Si dice sia difficile separare i fatti reali dalla leggenda, ma il significato e il mito di Greyfriars Bobby sono senza alcun dubbio più importanti degli eventi stessi. Oggi Bobby continua e continuerà ad essere una vera e propria icona della Scozia.

Concludendo … Io sono sensibile a questo genere di storie, mi immedesimo e mi fanno scendere una lacrima (ammetto … anche di più!). Chi mi conosce bene, sa che ho sempre avuto un amore profondo per gli animali. La presenza di questi “pelosi” allieta e completa la mia quotidianità . Tanto che non potrei più farne a meno.

E voi? Cosa ne pensate? Se vi è piaciuto il post scrivetelo nei commenti! Ne sarei felice.

A presto.

Blog di viaggi, itinerari racconti ed emozioni. Perchè ogni esperienza, anche la più piccola è un viaggio!

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